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BACIATE AL 73 % DEL FIR MA PER LA CASSAZIONE IL FINANZIAMENTO E' NULLO

Lunedì, 19 Febbraio 2024

VI PIU in collaborazione con ADUSBEF però hanno scelto di vederci chiaro e cercato di capire in quanti hanno contratto debiti con le due banche venete per l’acquisto di azioni o obbligazioni, per poi trovarsi con la spada di Damocle pendente di un’azione di recupero del credito.

Siamo andati a leggere i comunicati più recenti pubblicati dalle due banche in L.C.A

VENETO BANCA S.p.A. in Liquidazione Coatta Amministrativa D.M. n. 186 del 25.6.2017 nella sua QUINTA INFORMATIVA SINTETICA SULLO STATO DELLA PROCEDURA DI LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA DI VENETO BANCA S.p.A. (Aggiornata ai saldi contabili al 31.12.2021 con informazioni sugli eventi più significativi del 2022) dice che : "I Crediti verso clientela sono integralmente costituiti da crediti deteriorati (scaduti, inadempienze probabili e sofferenze), esclusi dalla cessione a ISP e comprensivi di quelli High Risk deteriorati retrocessi esclusi dalla successiva cessione ad AMCO, al netto degli incassi conseguiti nel periodo. ( Omissis ) Nella voce figurano, altresì, Euro 191,9 milioni di crediti deteriorati correlati ad operazioni di commercializzazione di titoli di VB esclusi dalla cessione ad AMCO, iscritti al presumibile valore di recupero (Net Book Value – NBV) rilevato nelle fasi iniziali della liquidazione, dal quale sono stati dedotti gli effetti incrementativi derivanti dal passaggio del tempo (es. per la capitalizzazione di interessi).

BANCA POPOLARE DI VICENZA S.P.A. in Liquidazione Coatta Amministrativa D.M. n. 185 del 25.6.2017 nella sua QUINTA INFORMATIVA SINTETICA SULLO STATO DELLA PROCEDURA DI LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA ( relazione è aggiornata al 31.12.2021, ma contiene informazioni sugli eventi più significativi del 2022) a sua volta dice : “ I Crediti verso clientela conseguono ai crediti deteriorati (scaduti, inadempienze probabili e sofferenze), esclusi dalla cessione a ISP, e alle successive retrocessioni da parte di ISP di crediti Cartolarizzati e High Risk sempre ai sensi del contratto di cessione, al netto degli incassi conseguiti nel periodo, ( Omissis ) Nella voce figurano, altresì, € 561 milioni di crediti netti deteriorati correlati ad operazioni di commercializzazione di titoli di BPVI esclusi dalla cessione ad AMCO, esposti ai valori di apertura della LCA, senza includere gli interessi medio tempore maturati.”

Il totale dei crediti da operazioni correlate, in gergo baciate, risulta pari ad euro 752.9 milioni.

Facendo un raffronto con quanto erogato dal FIR secondo l’ultimo comunicato ufficiale della Consap : "01/02/2023 Aggiornamento Dati - Attività FIR Al 31 dicembre 2022 le domande complessivamente valutate dalla Commissione tecnica sono state n. 144.871 per un controvalore di oltre euro 1.030 mln, definendo l’intero procedimento di valutazione delle istanze sia afferenti al canale forfettario che a quello ordinario. Gli indennizzi riconosciuti dalla Commissione tecnica sono quelli principalmente riferiti agli strumenti finanziari dei seguenti Istituti bancari: Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Banca delle Marche e Cassa di Risparmio di Ferrara.”

Una semplice proporzione fra i due valori numerici, ossia baciate euro 752,9 milioni, FIR 1.030. milioni, porta concludere che il totale delle baciate corrisponde al 73.09 % di quanto erogato dal FIR.

In altre parole se le due L.C.A dovessero intraprendere azioni di recupero gli azzerati dei crack bancari dovrebbero restituire gran parte dei denari percepiti dal Fondo Indennizzi risparmiatori.

Come a dire che cinque anni di battaglie e sacrifici svanirebbero inghiottiti dal buco creato dalle banche , perché c’è il rischio concreto che dalle LCA i risparmiatori non vedano un soldo, basta leggere in coda ai comunicati citati che riportano una dichiarazione fotocopia l’una dell’altro : "Per doverosa trasparenza, si precisa altresì che – tenuto conto delle passività derivanti dalla cessione a ISP, degli attivi della LCA e delle informazioni rese disponibili da AMCO sulle prospettive di monetizzazione dei crediti ceduti ai sensi del DM n. 221/2018 – non sono al momento ravvisabili concrete prospettive di soddisfacimento dei creditori diversi da quelli rientranti nelle categorie di cui ai precedenti numeri 1) e 2)”. Che ovviamente non includono i risparmiatori.

Sarebbe la beffa finale, perché dai processi penali si nutrono scarse speranze di risarcimenti, meno che mai dalle liquidazioni, ma che poi i sudatissimi denari del FIR finiscano nella gran parte in pancia alle LCA farebbe strillare i più al motto di summum ius summa iniuria" e onestamente sarebbe difficile dar loro torto.

Ma vediamo se poi la sfiducia nel diritto e nella giustizia, così radicato, è altrettanto giustificato.

LA CORTE D’APPELLO DI VENEZIA Sezione Specializzata in Materia di Impresa in una recentissima Sentenza la n. 1922/2023 pubblicata il 03/10/2023 n. RG n. 1560/2021 dice : "Deve perciò concludersi che l’attività di assistenza finanziaria compiuta al di fuori dei limiti stabiliti dall’art. 2358 c.c. (comportante il rischio della non effettività, totale o parziale, dei nuovi conferimenti e al tempo stesso dell’aumento del capitale sociale, con ricaduta sul patrimonio netto della società: cfr. Cass. n. 25005/2006) è nulla per violazione della norma imperativa. Ciò comporta, a sua volta, in ragione del collegamento negoziale, la nullità dell’operazione unitariamente considerata, ovvero del contratto di finanziamento e del correlato acquisto di azioni della banca”.

Per la nostra corte veneta quindi, il finanziamento per l’acquisto di azioni è nullo, come non fosse mai nato, è già una notizia confortante.

Mancava all’appello la Corte di cassazione a dissipare dubbi di sorta , come sappiamo compito della suprema corte è quello di dare un’interpretazione uniforme sul territorio nazionale alle norme di legge, oggi, a dissipare ogni dubbio, abbiamo una recente pronuncia proprio della Corte di cassazione prima sezione civile che al Numero registro generale 14142/2016 con data di pubblicazione 06/10/2023, ha espresso il seguente principio di diritto : “Il principio fondamentale è allora questo: che sono sempre affetti da nullità gli atti contrari a norme imperative dirette a tutelare interessi di carattere generale. E tali sono quelli dei terzi e dei creditori sociali a che le operazioni di assistenza finanziaria, in violazione dell’art. 2358 cod. civ., non abbiano a depauperare il patrimonio della società".

Significa forse che, automaticamente, se arriva una lettera del recupero crediti o delle LCA o peggio ancora un decreto Ingiuntivo siamo a cavallo ? Non dovremo far nulla? Haimè no, i principi di diritto vanno sempre fatti valere nelle aule di Tribunale, quindi occorrerà sempre l’ausilio di un legale e se del caso opporsi.

Tuttavia credo che i commissari delle liquidazioni avendo già riconosciuto come correlate, a dire dei loro comunicati stampa, un certo quantitativo di crediti, dovrebbero seriamente riflettere sul da farsi, i principi di diritto ora ci sono e sono molto chiari, forse è arrivato il momento di aprire un tavolo di confronto con le associazioni ed elencare esplicitamente una per una le operazioni correlate, per metterci una pietra sopra.

Padova li 19.02.2024.

                                                                                   Avv. Fulvio Cavallari ( Articolo pubblicato su Vi Più del 19.12.2024).

Avv. Fulvio Cavallari

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